prefazione di Vittorio Del Tufo
contributi di Marco Vito e Martina Canonico
La vicenda di Diamante di Palma ha atteso oltre trecentoquarant’anni per farsi riscoprire. Come mille volti e identità di Napoli, che attendono ancora un racconto, con la promessa di stupire e farci specchiare, lo ha fatto silenziosamente in un libro. È stata a suo modo prigioniera del sortilegio del silenzio.
Fino a che, in una radiosa mattinata di giugno del 2020, il proprietario del fascio di documenti, che terremo rigorosamente anonimo per sua volontà, mi telefona dicendomi di aver rintracciato questo manoscritto. […] Quella di Diamante è infatti una vicenda che non necessita del finale per un colpo di scena, ma che ad ogni episodio aggiunge sussulti, contraddizioni e assurdità che viaggiano tra la consapevolezza della blasfemia e l’ingenuità dell’ignoranza. Il suo gusto sta nel fatto che tutto ciò che si legge è più bello di ogni finzione, perché è memoria. Anzi, è memoria individuale passata nelle severe maglie della storiografia, che si prende il compito di oggettivare, contestualizzare, esplicare e raccontare lucidamente ciò che è stato. Tra denunce, tribunali, santi e demoni, Diamante è perfino nella fisionomia immagine per antonomasia della ‘strega’, in una modernità che ancor oggi ricorre ad occultisti di ogni sorta per i più disparati motivi, ma sempre uguali a quelli di un tempo.
Peso | 200 g |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
Allestimento | Brossura |
Formato | 17×24 |
Pagine | 128 |
Lingua | Italiano |
ISBN Cartaceo | 978-88-6950-484-6 |
Anno | 2022 |
Autore |
Greco Gianpasquale |
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