Non esistono due DNA uguali, eppure i tennisti sembrano davvero avere le stesse caratteristiche, che frequentino un circolo del tennis esclusivo di Milano, la capitale economica d’Italia, o i modesti campi del dopolavoro ferroviario di Caltanissetta. Cento soci dell’uno, e cento soci dell’altro: se si analizzano hanno tutti le stesse reazioni. L’emozione che un giocatore di tennis non professionista prova nel tenere in mano una racchetta, o nel correre sulla terra rossa del campo, è la stessa, dovunque egli viva, e qualunque circolo frequenti.
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